Ormai è come il prezzemolo: c’è dappertutto. O come il nero: si abbina con tutto.
Quando non sai come dare valore a qualcosa, a un’idea, a un progetto ti basta aggiungere la parola magica: #marketing. Che poi magica non è nemmeno più perché ha stufato, è totalmente fraintesa e, soprattutto, in pochissimi ne hanno realmente integrato l’essenza.
Proviamo allora a far luce su questo Re Mida del XXI secolo, cercando di analizzarlo da una prospettiva diversa.
È vero. Il marketing è innanzitutto strategia. È, quindi, pianificazione e (potenzialmente) applicazione di modelli e benchmark di riferimento. È, se vogliamo, anche statistica. È anche tabelle Excel, analisi previsionale, congiunturale e… ‘paragnostica’.
Oggigiorno esistono milioni di geni della lampada che spacciano, tra i nuovi boschetti virtuali del web e dei social, sostanze definite da loro stessi magiche per acquisire la “visione astrale” di qualsiasi business. Una specie di Peyote concettuale in grado di aprirti alla ‘conoscenza’ per affrontare e conquistare mercati, clienti, competitors & C. con estrema facilità.
Purtroppo non è così. Non esistono “Le 10 regole per conquistar ogni cliente” o “I 7 step per passare da zero a 10k di fatturato al giorno con il tuo e-commerce”. Non può esistere un corso per trasformare tutti in micidiali copywriter in soli 12 video.
Lo so. Sento già le vostre vocine lamentose: “Ma allora Marco… come si deve fare? Ma allora significa che tutto è finto? Ma… ma… ma!”
Vi rispondo così.
È come il paradosso di Schrödinger. È tutto vero e tutto finto allo stesso tempo.
L’unica possibilità per comprende il paradosso, e quindi il marketing reale, è quella – come dicevo all’inizio – di incarnare questa affascinante disciplina, tecnica, maestria.
Quindi, escludendo tutti i ‘bachelorizzati’ e ‘masterizzati’ che senz’altro già tutto sanno, mi rivolgo alla massa di persone che hanno veramente voglia di cum-prehendere con sana curiosità, con reale interesse e seria volontà.
E quindi, dico loro tutti: parti dall’unica base possibile. Leggi i due testi sacri per eccellenza. E soprattutto leggi le versioni datate perché è ancora lì che puoi comprenderne l’essenza, evitando le infrastrutture delle versioni tipo “Marketing 2. Il ritorno” oppure “Marketing 3. La vendetta” in stile Die Hard con Bruce Willis.
Quindi, leggiti, studiati, mangiati “Marketing Management” di Kotler e “Marketing: strategie e tecniche” di Corigliano. Fatto questo, digerisci il tutto, assorbi le vere sostanze nutrienti integrandole nel tuo “corpo” e, alla fine, espelli tutto ciò che non ti serve. Fai diventare, in buona sostanza, il tuo pensare, pianificare, parlare, e soprattutto il tuo agire nell’ambito marketing la cosa più naturale, come dovessi trasmettere a chi ti ascolta la tua esperienza di vita più profonda, totalmente incarnata perché vissuta con ogni cellula del tuo organismo.
Da qui in poi potrai iniziare a fare del marketing la tua vera arte senza sparare slogan da televendita. Da qui in poi ti sarà possibile veramente crescere in tale maestria operando sui ‘marciapiedi’ del business.
Ricorda che quando ti poni sul mercato come, più o meno veritiero, esperto/consulente di marketing ti stai assumendo l’enorme responsabilità di guidare e consigliare imprenditori che non stanno giocando a Monopoli ma che stanno mettono nelle tue mani risorse, capitali e persone che non puoi tradire. E se sei tu stesso l’imprenditore, ancor meno ti puoi far abbindolare dall’ennesimo esperto nell’occulta scienza del marketing. Prima di tutto, diventa tu stesso un reale esperto.